domenica 15 novembre 2009

Gli Etruschi in fumetti

Altri interpretano gli Etruschi in modo differente...

A proposito della mostra Etruscomix a Villa Giulia (Roma)

Claudio Strassi ci mostra il viaggio di un bambino verso la tomba del padre,
eroe di guerra; Marino Neri ci parla del fascino letale che Tarquinia ha su un turista inglese; Alessandro Rak illustra l'esperienza mistica di un tombarolo; Francesco Cattani ci porta in un futuro lontano, dove gli uomini sono regrediti a una civiltà pre industriale e hanno trovato rigufio nelle antiche necropoli; Michele Petrucci ci immerge nella profezia apocalittica di un auruspice; Paolo Parisi ci dona un frammento di un viaggio ispirato dal diario di David Herbert Lawrence.
"Raccontare una storia in solo otto pagine è davvero un compito difficile -
racconta Michele Petrucci, reduce dal premio 'Attilio Micheluzzi' come 'migliore sceneggiatore' a Napoli Comicon 2009 per 'Metauro', pubblicato dalla Tunuè - così mi sono lasciato guidare dalle suggestioni provate a Tarquinia". "Ho raccontato - prosegue - la visione di un sacerdote che vede la distruzione della sua gente, ma il ricordo che vive nei resti della sua civiltà. Sono sempre stato interessato alla dimensione mistica e ho usato il giallo per ricordare i colori estruschi e donare un'atmosfera magica".
Anche Alessandro Rak, fumettista e autore di cartoni animati, è stato influenzato
dai miti antichi, soprattutto da quello di Adone: "Ho voluto legare la storia alla mia esperienza di profano che si accosta per la prima volta alla civiltà etrusca. Per questo ho raccontato la storia di un tombarolo che si trasfigura in Adone e incontra Afrodite in un rito orgiastico. Di solito non disegno nulla di erotico, quindi ho colto l'occasione! Il mio approccio voleva essere orginale, perché con la retorica non si arriva da nessuna parte".
Una delle storie più particolari è forse quella di Francesco Cattano che guarda
al passato degli etruschi ambientando una storia nel futuro, in un mondo post apocalittico dove gli uomini hanno trovato rifugio nelle grotte di Cerveteri e tentano di riconquistare la civiltà. "Cerveteri mi è sembrata un luogo fuori dal mondo - racconta - un posto che neanche una guerra avrebbe potuto toccare. Così ho immaginato questa umanità che vi trova riparo e cerca di andare avanti nonostante tutto. E poi c'è questo fabbro, che non fa il lavoro che gli è stato chiesto e subisce la punizione della rottura della gamba, come si usava in tempi antichi. Ho anche disegnato delle divinità in mezzo agli uomini, come se fossero tornate sulla Terra per aiutare la gente in un tempo oscuro".
Una decisione coraggiosa e premiata da un buon successo di pubblico quella del
Comicon di scegliere degli autori giovani e pieni di idee che con la loro immaginazione hanno saputo accentuare il fascino di un popolo avvolto nel mistero e hanno fatto capire che l'archeologia può essere molto più divertente di quanto ci hanno abituati a pensare sui banchi di scuola.

Francesco Amorosino (24-08-2009)
http://www.nannimagazine.it/articolo/Etruschi:+il+popolo+che+torna+in+vita+tra+mito+e+futuro

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