lunedì 23 novembre 2009

Gli Etruschi di Angela-Marcoré

Per sfuggire a tanti luoghi comuni rifugiamoci nella divulgazione di Angela-Marcoré

Tombaroli anche in Big Man (Bud Spencer)


Ancora tombaroli in azione, stavolta nel cuore della Maremma, tra battute di caccia al cinghiale e scavi clandestini.
E un vaso attico di Charinos al Museo di Tarquinia

diventa la Fanciulla che ride (è la solita storia del cd. sorriso arcaico...)

Ancora Albertone Sordi...

Un riferimento al mondo degli etruschi è pure in Fumo di Londra (1966).
Dante Fontana, antiquario di Perugia, muove alla scoperta della vecchia Albione approfittando della vendita all'asta di una urna cineraria etrusca (per la cronaca si tratta di un esemplare della cd. serie del Sarcofago degli sposi, nel film malauguratamente distrutta dopo un'avventurosa ricottura che avrebbe fatto disperare Cesare Brandi).


é singolare che il film evochi la nefasta pratica del commercio clandestino di beni culturali, che nell'area etrusca conoscerà una nuova esplosione dopo il trafugamento del cratere di Eufronio da una tomba di Cerveteri al Metropolitan Museum di New York (1971) (da poco, fortunatamente, tornato in Italia)

lunedì 16 novembre 2009

Gli Etruschi di Milo Manara




In alternativa gli Etruschi sono lussuriosi...la pubblicistica greca di età ellenistica ha ancora i suoi effetti, avendo consolidato nell'immaginario collettivo l'idea di un popolo peccaminoso e gaudente.

domenica 15 novembre 2009

Gli Etruschi nel cinema horror

...e comunque gli Etruschi, oltrechè misteriosi, sono molto, molto cattivi...ideali per b-movies horror. Il più famoso è L'Etrusco uccide ancora



E, a tal proposito...

E' stato uno di quei film che hanno trasformato il titolo in una specie di icona del proprio genere cinematografico, anche se, a valutare bene l'anno in cui uscì nelle sale, il 1972, e il divieto ai minori, c'è da pensare che molti dei nostalgici degli anni settanta abbiano visto 'L'etrusco uccide ancora' solamente qualche anno dopo. C'è una necropoli poco distante da Spoleto a far da sfondo al film, con un archeologo intento nelle sue ricerche: dai suoi rilevamenti scopre la tomba di un antico dio etrusco, Tuchulcha. Jason, l'archeologo, è ancora innamorato di una sua vecchia fiamma, la moglie di un noto direttore d'orchestra dalla quale fu abbandonato per il suo vizio di bere. E così, tra le rovine della città etrusca, e il palcoscenico di alcune bellissime cittadine umbre la storia va avanti tra omicidi, spesso consumati nei dintorni delle tombe etrusche, concerti e tristissime verità che vengono alla luce sulla prima famiglia del direttore d'orchestra. Ma la domanda che ci si pone fin dalle prime battute è se l'assassino sia un comune essere mortale o la reincarnazione di Tuchulcha, il demone etrusco della morte, che non gradisce la profanazione della sua tomba.
Buona l'idea, discreto lo svolgimento, si diceva una volta agli alunni ben dotati ma un po' distratti. E così, se il fascino della necropoli etrusca suggerisce mistero, crea tensione e un'atmosfera davvero affascinante, la confezione del film, abbastanza mediocre, lascia un po' l'amaro in bocca. C'è un attore, tale Alex Cord, che non si sa bene quale scuola di recitazione abbia frequentato perché appare dall'inizio alla fine con un'unica espressione imbronciata. C'è una Samantha Eggar, intrigante ma poco convinta della sua parte, personaggio dalla travagliata psicologia (forse neppure gli sceneggiatori sapevano come caratterizzare il suo ruolo). Ci sono due bravi attori nostrani sfruttati poco (Enzo Tarascio) o addirittura male (Enzo Cerusico), mentre è buona la prova di John Marley, il direttore d'orchestra custode di un terribile segreto. Le divagazioni sentimentali tra l'archeologo e la bella moglie del direttore d'orchestra allentano fin troppo la suspense e sul finire trasformano il film, a tratti, in un racconto sentimentale.
Non mancano però le note positive: oltre alla polverosa atmosfera della necropoli di cui si è già parlato, occorre citare la bellissima idea del mangianastri che si attiva al momento della comparsa dell'assassino e suona a tutto volume musiche di Verdi, anticipando, in un certo senso, ciò che Dario Argento avrebbe fatto tre anni dopo con 'Profondo rosso'. Non sono pochi i temi svolti in questo film di Armando Crispino che poi avremmo trovato nelle opere di Dario Argento: il trauma infantile, la presenza di un musicista, l'inserimento nella scena del delitto di oggetti-feticcio portati dall'assassino, il finale violento ma rassicurante.
E per finire non si può negare che il film ottenga lo scopo per cui è stato concepito: quello di spaventare lo spettatore.

di Ernesto Maria Volpe

L'etrusco uccide ancora

CREDITI
Anno: 1972
Nazione: Italia Iugoslavia RFT
Durata: 105 m
Regia: Armando Crispino


CAST
Alex Cord
Samantha Eggar
John Marley
Enzo Cerusico

ERNESTO MARIA VOLPE
(PAGINE 70)

http://www.pagine70.com/vmnews/wmview.php?ArtID=379
...E comunque, in genere gli Etruschi, oltrechè misteriosi, sono cattivi...perfetti per un bel b-movie horror...come per esempio L'Etrusco uccide ancora

Gli Etruschi in fumetti

Altri interpretano gli Etruschi in modo differente...

A proposito della mostra Etruscomix a Villa Giulia (Roma)

Claudio Strassi ci mostra il viaggio di un bambino verso la tomba del padre,
eroe di guerra; Marino Neri ci parla del fascino letale che Tarquinia ha su un turista inglese; Alessandro Rak illustra l'esperienza mistica di un tombarolo; Francesco Cattani ci porta in un futuro lontano, dove gli uomini sono regrediti a una civiltà pre industriale e hanno trovato rigufio nelle antiche necropoli; Michele Petrucci ci immerge nella profezia apocalittica di un auruspice; Paolo Parisi ci dona un frammento di un viaggio ispirato dal diario di David Herbert Lawrence.
"Raccontare una storia in solo otto pagine è davvero un compito difficile -
racconta Michele Petrucci, reduce dal premio 'Attilio Micheluzzi' come 'migliore sceneggiatore' a Napoli Comicon 2009 per 'Metauro', pubblicato dalla Tunuè - così mi sono lasciato guidare dalle suggestioni provate a Tarquinia". "Ho raccontato - prosegue - la visione di un sacerdote che vede la distruzione della sua gente, ma il ricordo che vive nei resti della sua civiltà. Sono sempre stato interessato alla dimensione mistica e ho usato il giallo per ricordare i colori estruschi e donare un'atmosfera magica".
Anche Alessandro Rak, fumettista e autore di cartoni animati, è stato influenzato
dai miti antichi, soprattutto da quello di Adone: "Ho voluto legare la storia alla mia esperienza di profano che si accosta per la prima volta alla civiltà etrusca. Per questo ho raccontato la storia di un tombarolo che si trasfigura in Adone e incontra Afrodite in un rito orgiastico. Di solito non disegno nulla di erotico, quindi ho colto l'occasione! Il mio approccio voleva essere orginale, perché con la retorica non si arriva da nessuna parte".
Una delle storie più particolari è forse quella di Francesco Cattano che guarda
al passato degli etruschi ambientando una storia nel futuro, in un mondo post apocalittico dove gli uomini hanno trovato rifugio nelle grotte di Cerveteri e tentano di riconquistare la civiltà. "Cerveteri mi è sembrata un luogo fuori dal mondo - racconta - un posto che neanche una guerra avrebbe potuto toccare. Così ho immaginato questa umanità che vi trova riparo e cerca di andare avanti nonostante tutto. E poi c'è questo fabbro, che non fa il lavoro che gli è stato chiesto e subisce la punizione della rottura della gamba, come si usava in tempi antichi. Ho anche disegnato delle divinità in mezzo agli uomini, come se fossero tornate sulla Terra per aiutare la gente in un tempo oscuro".
Una decisione coraggiosa e premiata da un buon successo di pubblico quella del
Comicon di scegliere degli autori giovani e pieni di idee che con la loro immaginazione hanno saputo accentuare il fascino di un popolo avvolto nel mistero e hanno fatto capire che l'archeologia può essere molto più divertente di quanto ci hanno abituati a pensare sui banchi di scuola.

Francesco Amorosino (24-08-2009)
http://www.nannimagazine.it/articolo/Etruschi:+il+popolo+che+torna+in+vita+tra+mito+e+futuro